T.F.R. : Trattenuta indebita

 

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È risaputo che i governi e i padroni nell’ultimo ventennio si sono accaniti con particolare passione a depredare la classe lavoratrice e i pensionati, calcando la mano sulla “facile preda” dei dipendenti pubblici.

Ma ciò che è stato fatto da Monti con il decreto 185/12 sfiora il ridicolo.

A fronte della Sentenza della corte costituzionale che dichiara illegittima la trattenuta del 2,50% sulla base imponibile con questo decreto il Governo ha sancito il ritorno al vecchio regime di TFS, dimenticandosi completamente degli assunti dopo il 31 dicembre 2000.

Infatti a loro, in base ad un Accordo firmato da CGIL CISL UIL il 29.07.1999 ed al conseguente DPCM del 20.12.1999, le Amministrazioni continuano ad applicare la trattenuta del 2,5%.

I lavoratori subiscono quindi un doppio danno: uno immediato (la trattenuta indebita di parte dello stipendio) e uno “differito” (in quanto il tfr ha dei parametri inferiori a quello del tfs e quindi importi minori).

 

La Cub pubblico impiego invita i lavoratori assunti dopo il 31.12.2000 a mobilitarsi per fermare subito questo furto di stipendio raccogliendo le adesioni per interrompere i termini di prescrizione, da inviare presso i vari enti.

 

Il Trattamento di Fine Servizio (TFS), come calcolato ai sensi dell’art. 37 del D.P.R. n.1032/73, prevedeva per il datore di lavoro pubblico un accantonamento,  di cui una quota a titolo di ritenuta a carico del dipendente pari al 2,50% dell’ 80% della retribuzione.

L’art. 12, comma 10 D.L. 78/2010, convertito in legge n. 122/20 10, ha disposto il passaggio obbligatorio per tutti i lavoratori dal TFS al TFR dall’1.1.2011 (quelli assunti dopo il 31.12.2000 sono già in regime di TFR) mantenendo tuttavia la trattenuta in busta paga del 2,50%, tipica del TFS.

La Corte Costituzionale, con sentenza dell’11 ottobre 2012 n. 223 ha pronunciato l’illegittimità costituzionale dell’art. 12 del D.L. 78/2010 nella parte in cui non esclude l’applicazione a carico del dipendente della rivalsa pari al 2,50% della base contributiva.

Il Governo Monti, per evitare di dover restituire a questi lavoratori quanto illegittimamente trattenuto, con Decreto n. 185 del 29 ottobre 2012 ha sancito il ritorno al vecchio TFS (rendendo così retroattivamente legittima la trattenuta del 2,50%, in modo da neutralizzare gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale).

 

 

CUB e’ impegnata a organizzare, con il lavoratori, iniziative di mobilitazione e di lotta per salvaguardare il diritto a non subire lo scippo di una parte dello stipendio. Cub inoltre sta valutando con i propri uffici legali la fattibilità, tempi e modalità per una eventuale azione in ambito giudiziario.

 

 

 

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